Anche se sul mercato sono disponibili numerosi modelli di altalene da giardino, come mostrato in questa guida su Coseperbambini.com, il fai da te è una soluzione sempre valida.
La sua costruzione non è particolarmente impegnativa, ma richiede l’osservanza di ben precisi canoni di sicurezza. Pochi giocattoli sono più facili da costruire che l’altalena, e pochi giochi danno altrettante ore di svago a ogni età della fanciullezza. La condizione ideale per l’altalena è offerta da un giardino alberato. In questo caso, infatti, è sufficiente legare due funi robuste a un ramo, o addirittura ai rami di due alberi vicini, e a queste fissare con quattro fori e due facili nodi una plancia di legno adattata a sedile. Ma non sempre c’è questo requisito. Il più delle volte nel giardino non c’è l’albero adatto, o addirittura non c’è giardino, e occorre trovare una soluzione casalinga (non è una cosa impossibile, entro certi limiti, e lo vedremo fra breve). Come possiamo dunque costruire un’altalena in un giardino?
Per incominciare occorrono, anzitutto, i due montanti laterali. Possono essere pali di sezione circolare, ma per il lavoro fatto «in casa» è forse più facile operare con pali a sezione quadrata (circa 10×10 cm) o rettangolare (15×8 cm). La loro lunghezza ideale è di 3 metri, in quanto devono essere fissati sotto terra a una profondità di almeno 50 cm. Per bloccarli il metodo pìù semplice è quello dell’interramento; il più efficace e soprattutto sicuro consiste però nel circondare i pali, nello scavo, con mattoni, o meglio ancora con blocchi di pietra e cemento.
Nella parte superiore occorre unire i due pali con una traversa. Anche qui i sistemi possono variare radicalmente. Si può scegliere l’incastro (la traversa rastremata in tenone alle due estremità, che si colloca in fori praticati nei due montanti, ed è bloccata da due perni d’arresto, oltre che da una buona dose di colla del tipo più adatto alla lavorazione del legno); oppure l’appoggio (ma, se non si fissa la traversa con una serie di lunghe viti che mordano bene nei montanti c’è il pericolo che la costruzione possa cedere). C’è anche chi, preferendo una soluzione di assoluta sicurezza (anche a costo di un po’ di lavoro in più), adotta una struttura di sostegno a forma di V rovesciata, o anche a forma di A, con l’inserimento di una sbarra mediana di rinforzo.
Questo metodo richiede una lavorazione più accurata, con misurazioni precise, ma evita la necessità di « fondamenta » troppo profonde: la contrapposizione dei due montanti ad ogni lato garantisce la stabilità sull’asse delle oscillazioni, mentre l’ancoraggio da parte della traversa, e la leva fornita da 15-20 cm di sprofondamento nel terreno offrono una garanzia contro qualsiasi cedimento laterale. Per l’altalena con i montanti ad A occorre anche più materiale, quindi la sua realizzazione è più costosa. Ma, ripetiamo, è una spesa ampiamente giustificata dalla maggior dose di sicurezza.
Si usano in genere, per questo tipo di altalena, assi di legno a sezione rettangolare. L’angolo d’incidenza si aggira fra i 40° e i 45°. La sbarra d’ancoraggio duo essere a incastro o semplicemente inchiodata. Nel primo caso praticare nei due montanti di ogni lato un foro parallelo al terreno, e di dimensioni tali da consentire l’inserimento della sbarra. Infilata la sbarra nelle due sedi, basta fermarla con due perni (che possono essere due chiodi lunghi) che attraversano la sbarra esternamente ai due montanti. Decidendo di inchiodare la sbarra, basta poggiarla esternamente ai due montanti, e fissarla ad ognuno di essi con tre chiodi.
Volendo, a questa sbarra esterna se ne può aggiungere una interna, procedendo ai fissaggio nello stesso modo. Si ripete poi la procedura sui due montanti al lato opposto. Con questo modulo di costruzione la traversa può essere costruita a incastro prigioniero. La cosa più importante è usare per la traversa un trave molto solido, in grado di resistere alle sollecitazioni cui sarà sottoposto dal peso di un bambino (o di due o tre, considerando le acrobazie di cui inevitabilmente quell’altalena sarà teatro).
Il sedile, per rispettare i canoni tradizionali, deve essere una plancia di legno d’un sol pezzo. Si suggerisce un rettangolo che misuri circa 40×30 cm (sufficiente perché anche papà e mamma, dopo una dura qiornata nelle vesti di costruttori di altalene, possano prendersi un momento di svago). Lo spessore può essere di circa 2,5-3 cm. È essenziale, per motivi di sicurezza, che la plancia usata per il sedile sia attentamente smussata agli angoli; il maggior pericolo dell’altalena, infatti, non è tanto nella possibile rottura delle funi o delle catene che reggono il sedile, quanto in un sedile fatto ondeggiare, magari un po’ troppo violentemente, da un bambino, e pronto a colpire di spigolo la testa di un altro piccolo.
Come collegare il sedile alla traversa? Vi sono vari metodi, il più sbrigativo comunque consiste nell’uso di una robusta fune. Attenzione: non ci si deve accontentare della vecchia corda che si trova nella cassetta degli attrezzi. Non è quasi certamente in grado di resistere alle sollecitazioni cui sarà sottoposta e comunque, con ogni probabilità, è un po’ marcia, o le sue fibre hanno già subito qualche strappo. La cosa migliore è acquistare una bella cima (diametro 1 cm) del tipo usato in marina (qualsiasi negozio di barche o di articoli sportivi dovrebbe averne). È senz’altro la soluzione esteticamente più brillante, ma non certo la sola dal punto di vista della sicurezza. Si può ricorrere, per esempio, a una corda di nylon intrecciato.
L’unico suo difetto è di cedere e allungarsi leggermente con l’uso, soprattutto d’estate quando fa caldo; non è un problema gravissimo, ma va tenuto in debita considerazione (è sufficiente di tanto in tanto regolarla). Rimane tuttavia la soluzione decisamente più economica. Le due funi (corda o nylon, all’atto pratico non importa) possono essere fissate al sedile facendole passare attraverso i fori praticati alle quattro estremità della plancia, a circa tre centimetri dagli angoli. La testa della fune sarà annodata alla fune stessa, a circa 15-20 cm dal sedile. È opportuno, prima di fissare la fune in questo modo, fare due nodi su di essa, per impedire che questi passino attraverso i fori e che il sedile scivoli quindi e modifichi la propria inclinazione rispetto al terreno.
Oppure, si possono ottenere condizioni di equilibrio perfetto costruendo due piccoli (ma robusti) triangoli che saranno montati, uno per parte, ai lati del sedile. In ogni triangolo sono stati praticati tre fori. Nei due inferiori si fissano con due nodi le cime che raggiungono il sedile, all’altro si annoda invece ‘a cima che raggiungerà poi la traversa dell’altalena. L’altra estremità della fune, quindi, va fissata alla traversa dell’altalena. Il metodo più semplice consiste nell’annodarla alla traversa stessa, magari facendola prima passare in un anello propriamente fissato, il quale evita che, con l’uso, la fune si sposti lateralmente. Risulta essere essenziale, infatti, per il buon funzionamento e la sicurezza dell’altalena, che la distanza delle corde nel punto di attacco alla traversa sia pari alla distanza fra le corde al sedile, in altre parole che le funi siano parallele fra traversa e sedile. Invece che una fune si può usare una catena. In tal caso è più pratico fissarla alla traversa mediante due anelli saldamente fissati alla traversa (meglio se con vite a dado, e al sedile, secondo lo schema di una Y rovesciata, per mezzo di altri quattro anelli applicati alla plancia di legno, nella stessa posizione che avevamo indicato come la più adatta per l fori destinati alla fune (cioè a circa 3 cm dagli angoli).
Seguendo questi accorgimenti l’altalena dovrebbe essere sicura. Suggeriamo tuttavia un buon collaudo: papà sul sedile, che va avanti e indietro per qualche minuto, prima senza eccessive evoluzioni, poi esercitando una forza maggiore. Terminato il collaudo (con successo, se tutto è stato fatto con cura), controllare che incastri, viti, dadi, nodi abbiano tenuto perfettamente. Dopo di che si potrà essere del tutto tranquilli.